venerdì 29 gennaio 2016

LA MIGLIORE AMICA DI UNA DONNA? LA BORSA



                                                     BIRKIN -  HERMES 


Oramai lo sanno tutti,  gli oggetti più amati  dalle  signore e signorine  non sono più i  diamanti ,  come cantava  un’ avvenente  Marilyn Monroe nei lontani anni 50,  oggi la miglior amica di una donna, la cosa più desiderata e  sognata  si chiama  BORSA. 
  Una borsa, grande o piccola che sia,  è per elezione  l’oggetto  capace di contenere tutto il microcosmo di colei che la possiede, fino a diventare una mutevole estensione del proprio corpo. Coco Chanel  diceva:  “L’accessorio fa l’abito” e, come sempre, aveva ragione.  La borsa giusta ha il potere di mettere in risalto la bellezza di un vestito,  come una bella cornice che abbraccia un quadro d’autore,  contrariamente,  quella sbagliata  farà sembrare dozzinale anche l’outfit più bello e costoso (potere conferito ancora più fortemente alle scarpe, ma di queste parleremo in un’altra puntata…) .
Se ne possiedono   tante, di diversi colori e materiali, tuttavia non sempre le borse  vengono portate o  abbinate correttamente.
Andiamo per ordine:  le borse  grandi e capienti sono da portare esclusivamente  di giorno,   mattina e pomeriggio, durante giri di shopping , uscite per commissioni varie oppure da usare mentre si viaggia, quando è necessario tenere tutto a portata di mano.
Gli appuntamenti serali, cocktail,  cene, spettacoli  a teatro,  richiedono borse piccole, come pochette più o meno sportive  a seconda del look o  clutch  rigide se si tratta di vere e proprie serate di gala.   Per le cene placée  è addirittura permesso dal galateo, tenere la piccola e a volte molto preziosa  minaudiere   sul tavolo accanto a se, unica deroga concessa perché, come tutti sappiamo, mentre si mangia  sul tavolo non  deve essere appoggiato nulla di estraneo al cibo ed all’apparecchiatura, neanche  il cellulare. Le borse da sera sono quelle che più di tutte sono rimaste indenni dalla tirannia della moda attraverso gli anni, rimanendo sempre fedeli  alla loro identità.  Se siete fortunate e  ne possedete qualcuna, come un gioiello di famiglia ereditato dalla nonna, utilizzatela con il rispetto dovuto.

Attenzione  agli eventi formali:  Presentarsi  con una qualsiasi  borsa da giorno ad un matrimonio,  peggio ancora se si tratta di  una shopper,  anche se griffatissima e costosa (non capisco perché  molti pensano che se un oggetto è costoso,  debba essere  di diritto abilitato a  tutte le occasioni), non è sicuramente indice di buon gusto e di eleganza.  Semaforo rosso anche a borse  stampate o con richiami  animalier,  nemmeno nel minimo dettaglio. Durante questi eventi,  ad esempio per  le cerimonie,  le borse consigliate sono quelle di dimensioni ridotte, anche con manici, purché  piccole ed eleganti, sono inoltre bandite  quelle full logo, qualsiasi esso sia.
Resta inteso che la grandezza di una borsa deve essere di dimensioni  proporzionate  al fisico chi la porta.  Se siete di statura media o bassa, evitate le maxi bag, specialmente se  lucide e di colori sgargianti,  vi faranno sembrare otticamente ancora più piccole fino a farvi sparire del tutto. Anche se siete molto alte dovrete fare attenzione alle scelte, uscire impugnando per i manici una micro borsetta, renderà sgraziata la vostra figura. Se appartenete alla categoria delle donne curvy, rotonde  e  burrose, evitate le borse di forma circolare, altrimenti  fungeranno da amplificatore della vostra forma fisica.

LA IT BAG
È lo status symbol che si appende al braccio, alla spalla, oppure si porta  in mano, come se fosse il trofeo dello stile  da esibire.   La It Bag è diventato l’oggetto modaiolo più ricercato. Non si tratta di  una borsa qualunque ma bensì di un’ icona,  dannatamente costosa.  Ci sono donne disposte a spendere più soldi per una borsa che per un’automobile o una vacanza e vogliono che il mondo lo sappia.  Esistono borse prodotte  in edizione limitata che, se non si è dive del jet set  o membri del fashion system,  bisogna attenderle per lunghi mesi.
Le prime furono le Louis Vuitton , in special modo la  Speedy,  il bauletto da passeggio realizzato con la storica tela monogrammata che porta  le iniziali del fondatore ed il  fiore stilizzato iscritto nel cerchio  ispirato al japonisme, risalente addirittura  al 1896. Fu la Bagonghi (termine desueto per definire i nani che lavoravano nei circhi) nel 1950, piccola e panciuta,   di  meraviglioso  velluto pesante tessuto su antichi telai, creata da Giuliana Di Camerino e firmata con la R di sua figlia Roberta.  Fu  la 2.55 di Chanel, pensata  già nel 1922 ma realizzata nel modello definitivo nel febbraio 1955 (data da cui prende il nome)  con catena e pelle matelassè,  diventata  la borsetta borghese per antonomasia. Fu Hermes,  con la Kelly  nel 1955 e più tardi nel 1984 con  la Birkin,  che presero il nome rispettivamente  dalla Principessa Grace di Monaco  e dall’attrice Jean Birkin. Fu   Gucci con la Bamboo nel 1960,  bellissima borsa rigida da portare a mano, con il manico in legno  di baboo  ricurvo  e con la Jakie datata  1955 il modello preferito dalla first Lady e grande icona di stile  Jaqueline Kennedy.
Nella seconda metà degli anni 80 arrivò  Prada, con il mitico zainetto di  nylon,  e fu  la prima it bag  industriale  che pur essendo prodotta in grandi serie,  mantenne un prezzo di tutto rispetto.
All’inizio i marchi erano più o meno questi,  in seguito, con il sopravvento dei grandi nomi   e del concetto di visibilmente   costoso,  quando le firme  venivano messe in bella mostra  su qualsiasi capo o accessorio,  se ne aggiunsero molti altri.
Alla fine degli anni 90 Silvia Venturini Fendi per il Brand di famiglia,  inventa la Baguette, la borsa con il manico corto da portare sotto l’ascella, pressappoco  come fanno i nostri cugini d’oltralpe  con i loro filoni di pane, e divenne subito un “must”. Da allora, di questa piccola borsa a battente, chiusa con il logo in metallo della Maison,  ne sono state realizzate più di 1000 versioni, decorate da grandi artisti e personaggi del cinema,  tra le quali Sara Jessica Parker,  incontrastata eroina   fashion newyorkese   nel  serial Sex And The City.  Dior e Tod’s dedicano il oro pezzo  iconico  alla  stessa donna, Sua Altezza Lady Diana, che dopo il divorzio dal  marito allora erede al Trono di Inghilterra, subisce un’ incredibile metamorfosi, diventando uno squisito riferimento in fatto di classe. Negli stessi anni  Yves Saint Laurent presenta  la Mombasa,  borsa modello hobo, da portare a spalla, con il manico in osso e argento
L’esplosione vera e propria delle borse griffate a tutti i costi  (costi quel che costi…..)  avvenne nella seconda metà  negli anni 00, quando tutti gli stilisti vollero dire la propria e le donne erano   stanche delle solite scelte. 
Molti sono  i  nomi illustri  che  in questo periodo  presentano  il loro pezzo forte di alta pelletteria, ricordiamo tra tanti: Valentino, Chloè,  Balenciaga,  Versace,  Ferragamo. La pelle intrecciata di Bottega Veneta, diventa un vero proprio marchio di riconoscimento, simbolo di gusto, raffinatezza ed attenzione per i dettagli,  di pellami pregiati e lavorazioni sofisticate.
Il geniale Marc Jacobs presenta per Louis Vuitton  borse e portafogli  one shot, decorando con fiori, ciliegie ed altri disegni marcatamente  pop, il famigerato super classico  ed ormai storico Monogram.
Una delle ultime proposte  in ordine di tempo,  risale all’inverno 2010,  ed è quella di Stella McCartney, la sua  Falabella, dal nome di una razza di pony argentini,   è sportiva ed ecofriendly, i materiali utilizzati sono organici di derivazione vegetale, lo è  per una questione di scelte di vita perché  la blasonata famiglia McCartney è  vegana da sempre.
Scegliete la vostra borsa con gusto ed occhio attento, meglio spendere  un pochino di denaro in più  ed avere  in cambio un  prodotto di qualità e durevole nel tempo.
 Non lasciatevi tentare dalle contraffazioni, portandole sarà come svalutare voi stesse e,  ricordate che anche le migliori imitazioni sono riconoscibili, il "tarocco" è cole il delitto, non esiste quello perfetto.  Diffidate dai canali non convenzionali di vendita, che promettono borse griffate a prezzi  molto bassi, nel 99,9% dei casi sono dei falsi.  Meglio un oggetto anonimo ma di carattere  che uno spudoratamente falso.

 Si dice che la  borsa racconti molto di una donna, ma  forse dice solo  quello che lei vuol far sapere di se.


2.55  --  CHANEL








BAGONGHI   -- ROBERTA DI CAMERINO 







BAGUETTE  --  FENDI











JEAN BIRKIN







FALABELLA  --  STELLA McCARTNEY






KELLY  --  HERMES







 MOMBASA  --  YVES SAINT LAURENT








                                                 SPEEDY  --  LOUIS VUITTON



                                                        ZAINETTO  --  PRADA

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