L’esatto significato della parola vintage:
E’ un attributo che definisce le qualità ed il valore di un
oggetto indossato prodotto almeno vent'anni prima del momento attuale e che può
altresì essere riferito a secoli passati senza necessariamente essere
circoscritto al Ventesimo secolo. Gli oggetti definiti Vintage sono considerati
oggetti di culto per differenti ragioni tra le quali le qualità
superiori con cui sono stati prodotti, se confrontati ad altre produzioni
precedenti o successive dello stesso manufatto o per ragioni legate a motivi di
cultura o costume. (Wikipedia)
Vestire Vintage è un valore aggiunto al proprio stile e
personalità, molto spesso si ottengono outfit particolarissimi ed unici, a
volte anche investendo somme di denaro relativamente modeste.
E' un modo di vestire molto in voga, soprattutto tra i grandi esperti di moda di tutto il mondo.
Vi ripropongo un articolo, sul vestire vintage, di Franca
Sozzani, famosa Direttrice di VOGUE ITALIA e, essa stessa, grande estimatrice del
vintage:
Perché vestire vintage—franca sozzani
Basta guardare le vecchie foto anni 40,
50, 60, 70 per restare affascinati dai look e dagli abiti di quei periodi. Il glamour che emanano quelle foto con le
persone vestite eleganti e bizzarre, chic e stravaganti, ti fa
sempre pensare a un mondo che non esiste più e anche quando gli stessi abiti
vengono riproposti in chiave moderna - sarà per i tessuti, per i colori e per i
dettagli - non è mai la stessa cosa.
E così parte la caccia all'originale, che ovviamente si può trovare solo nei negozi vintage o al massimo, per i più "professional", nelle aste. Senza comunque solo pensare a marchi famosi a cui corrispondono prezzi favolosi, c'è tutta una ricerca di capi dell'usato, divertenti, particolari, unici ma con prezzi abbordabili.
Esistono ovunque, in Italia, negozi specializzati nel vintage, così come esistono a Parigi, a New York, ad Amsterdam o a Londra, dove ci sono vere e proprie fiere che si succedono di settimana in settimana con appuntamenti fissi nell'anno.
Il trovare un capo particolare, con un tessuto ormai introvabile e con ricami oggi inimmaginabili, se non nell'alta moda, o lo scovare tra mille cianfrusaglie vecchie e a volte malandate, cappotti anni 50 dagli spessi tessuti di tweed - così come giacche o soprabiti di pelle, ma con quella pelle così rovinata, che i colori sembrano tonalità oggi inesistenti, come il ciliegia, l'azzurro carta da zucchero o il verde bottiglia - è sempre un momento magico.
Diventi proprietaria di qualcosa che hai solo tu, che non è riproducibile e quindi irriconoscibile. Automaticamente sei diversa, crei un tuo stile e non sei imitabile.
Il bello del vintage è proprio il mischiare il vecchio con capi di oggi di stilisti o di grandi brand, e shakerare il tutto in qualcosa di assolutamente personale. Cercare pezzi dell'usato è anche un modo per provare a essere diversi e non sempre solo omologati nello stesso look.
È divertente, spesso costa poco e ogni pezzo è una conquista. Ricercare tra mille abiti, t-shirt, camicie, pantaloni è come una caccia al tesoro e basta un pezzo "speciale" per renderti felice del tuo lavoro.
Andare per negozi o grandi distribuzioni è più facile. Si guarda il modello, si cerca la taglia, si prova, si paga e si esce. Tutt'altra soddisfazione dal vedere abiti e oggetti di qualsiasi epoca e periodo e immaginarsi come abbinarli.
Più fatica, ma con un risultato, se non bellissimo secondo i normali canoni estetici accettati, di enorme impatto e soddisfazione personale.
Una scommessa fuori dalle regole.
E così parte la caccia all'originale, che ovviamente si può trovare solo nei negozi vintage o al massimo, per i più "professional", nelle aste. Senza comunque solo pensare a marchi famosi a cui corrispondono prezzi favolosi, c'è tutta una ricerca di capi dell'usato, divertenti, particolari, unici ma con prezzi abbordabili.
Esistono ovunque, in Italia, negozi specializzati nel vintage, così come esistono a Parigi, a New York, ad Amsterdam o a Londra, dove ci sono vere e proprie fiere che si succedono di settimana in settimana con appuntamenti fissi nell'anno.
Il trovare un capo particolare, con un tessuto ormai introvabile e con ricami oggi inimmaginabili, se non nell'alta moda, o lo scovare tra mille cianfrusaglie vecchie e a volte malandate, cappotti anni 50 dagli spessi tessuti di tweed - così come giacche o soprabiti di pelle, ma con quella pelle così rovinata, che i colori sembrano tonalità oggi inesistenti, come il ciliegia, l'azzurro carta da zucchero o il verde bottiglia - è sempre un momento magico.
Diventi proprietaria di qualcosa che hai solo tu, che non è riproducibile e quindi irriconoscibile. Automaticamente sei diversa, crei un tuo stile e non sei imitabile.
Il bello del vintage è proprio il mischiare il vecchio con capi di oggi di stilisti o di grandi brand, e shakerare il tutto in qualcosa di assolutamente personale. Cercare pezzi dell'usato è anche un modo per provare a essere diversi e non sempre solo omologati nello stesso look.
È divertente, spesso costa poco e ogni pezzo è una conquista. Ricercare tra mille abiti, t-shirt, camicie, pantaloni è come una caccia al tesoro e basta un pezzo "speciale" per renderti felice del tuo lavoro.
Andare per negozi o grandi distribuzioni è più facile. Si guarda il modello, si cerca la taglia, si prova, si paga e si esce. Tutt'altra soddisfazione dal vedere abiti e oggetti di qualsiasi epoca e periodo e immaginarsi come abbinarli.
Più fatica, ma con un risultato, se non bellissimo secondo i normali canoni estetici accettati, di enorme impatto e soddisfazione personale.
Una scommessa fuori dalle regole.
In provincia di Pavia, 2 volte all'anno (generalmente aprile e ottobre) viene organizzato l'evento NEXT VINTAGE, uno dei più importanti in assoluto a livello nazionale, all'interno del Castello di Belgioioso con espositori provenienti da tutta Italia.
Nessun commento:
Posta un commento