mercoledì 5 febbraio 2014

PARKA




Largo indumento di origini preistoriche, fatto con la pelliccia di foca, di caribù, di orso polare, di volpe, talvolta con pelle di salmone, è utilizzato dalle popolazioni inuit del circolo polare artico: anche due per volta, uno sull’altro. Il nome parka deriva dal russo, e la versione odierna è in nylon, poliestere, lana, comunque trattato in modo da essere impermeabile. Adottato dall’esercito americano durante la seconda guerra mondiale, diventa giacca a vento per sciatori e poi giacca in materiali tecnici, isolanti e resistenti: capo iconico, rivisitato e adottato dagli sportivi durante le gare con le slitte tra Alaska e Canada, confermando la resistenza anche a -30 gradi. In America c’è il parka di Refrifiwear, creato nel 1954 per i lavoratori del  Meatpacking District che lavoravano nelle celle frigorifere delle fabbriche di lavorazione delle carni. In Inghilterra, lo stesso parka entra a far parte, in qualità di giacca-manifesto, della corrente giovanile Mod, Inghilterra anni Cinquanta. Abbreviativo di modernism, lo stile Mod si sviluppò a Londra nei
·         tardi anni cinquanta e nel decennio successivo. Il simbolo della Royal Air, spesso presente sui giacconi Parka, che accompagnano abiti formali stretti, e l’immancabile Vespa o Lambretta come unici mezzi di locomozione. Mod doveva essere il nuovo, apparire differente ed essere riconosciuto per la sua moda di elite. Il nuovo stile fu chiamato College Boy or Ticket. Look curato e musica pop, film d'essai francesi e riviste di moda italiane, anfetamine, e notti intere a ballare nei club. I parka, già comuni tra gli scooter boy, servivano per proteggere gli abiti sartoriali durante gli spostamenti in motorino. Torna, in una nuova declinazione, ad abitare il movimento grunge, risposta americana dei tardi anni '80 al punk rock, promosso da gruppi come i Nirvana o i Pearl Jam: jeans rovinati e logori, maglioni trasandati, camicie canadesi, e giubbotti parka. L’ondata caratterizza tutti i novanta, ma è in questo millennio che il parka si ri-stabilisce a centro scena, a partire dall’inverno 2003. In particolare, la trend setter Kate Moss,indossandone uno vintage su munigonna jeans e stivali Vivienne Westwood, ne scatena la mania. Il look viene adottato anche dall’attrice Sienna Miller, compare in alcuni servizi fotografici nell’autunno di quell’anno, e da alcuni abitanti del distretto W10 di North Kensington, una area di Londra, associata alla cultura boheme sin dagli anni cinquanta. L’anno seguente, al Glastonbury Festival 2004Sienna Miller sceglie un parka
·         lungo e leggerissimo, quasi una kway, sottilissimo, lungo e abbondante, maschile come un parka. Mentre Kate Moss indossa un giubbottone in telaccia blu, jeans e cappello con visiera, rayban a goccia, borsa borchiata. Di conseguenza, dalla primavera del 2005, abiti boho-chic cominciarono ad aprire in ogni negozio di Londra e del Regno Unito. Le aderenti a tale moda, spesso chiamate Siennas, si distinguono per gonnesvolazzanti e gilet coperti di pelliccia, stivali da cowboy e cardigan larghi, leggings e calze senza piedi, parka su tutto. Le intepretazioni sono molto personali, qui ne ripercorriamo alcune. Glastonbury 2005 Keira Knightley nascosta da un berretto lana e occhialoni da sole, in vista solo il verde militare della giacca. Pixie Lott spolverino estivo kaki, cintura oro in vita, bandana in testa. 2007, V Festival. Un modello corto e nero sull’abito gonfio, da ballo, di Corinne Bailey. Un super classico, taglio sportivo e maschile, su Miquita Oliver, jeans e maglia nera sotto. V festival 2008. Nero come i jeans, con tasche da pescatore, di Alexa Chung. Da soldato, con foulard hermes al collo, e un altro in testa, maglia a righe e smalto rosso: Michelle Keegan. Stella McCartney con il marito Alasdhair Willis arriva al festival musicale di Glastonbury con un parka sottilissimo, in tela paracadute, indossato come un miniabito: taglio impero e tagli sulle spalle. E ancora, colte in strada. Taylor Momsen in vena sexy gotica, che accosta
·         il parka a collarino in pelle, reggiseno in pizzo reggiseno in pizzo e reggicalze. Taylor Momsen fuori dal set di Gossip Girl, nel freddo di Manhattan: parka con collo di pelliccia, minigonna, collant in pizzo, shatush a quadretti e biker boots. A Londra, Agyness Deyn in versione corvina raggiunge gli studi del Nick Grimshaw`s show avvolta da un lungo parka oliva, il portafoglio appeso al collo come una collana. Glastonbury 2010. Kate Moss insiste: parka verde militare, cowboy boots e shorts di jeans, crocefisso dorato al collo. Inverno 2011, un’esplosione. I parka Junya Watanabe: lunghi e austeri, si trovano nelle versioni con doppiopetto e cintura in vita che aumenta il fascino da divisa. Fay e Aquascutum, invece, presentano modelli da Sherlock Holmes, con mantellina copri spalle, collo alto e linee minimali. Burberry London traveste il classico trench, e lo trasforma con un imponente collo in pelliccia. A New York, si copre e ricopre la donna in modo da proteggerla da vento, neve, pioggia e gelo. Alexander Wang, tra pelle, tessuti tecnici, abiti in cui la maglieria si trasforma magicamente in seta, parka e e moltissimi imbottiti, compreso un divertente smoking, presenta occhiali con le stanghette ricoperte di pelliccia. Scalda con femminilità sportswear anche Joseph Altuzarra: sottoveste di seta, gonne in tweed e parka militari, passerella neogrunge. La linea Burberry Prorsum, invece, sfila pesanti parka rivestiti in 
·         montone che sommergono e riparano le modelle. D’altronde, è di pochi mesi la campagna Burberry che lancia i nuovi parka, testimonial Emma Watson. Più urbano, corto con dettagli in tweed, su una gonna di lana con stivali alti, il parka SportmaxRochas e Marc by Marc Jacobs lo presentano con bottoni ed elastico in vita, rivestimento in pelo e maxi tasche. Da abbinare, nel caso di Marc Jacobs, con un bel colbacco. La catena H&M, dal canto suo, ne ha messo in vendita più di un modello.







2 commenti:

  1. Caspita il mio giaccone invernale è proprio un parka, stile boho , come hai fatto a inquadtarmi così in fretta? Complimenti! !

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