lunedì 1 dicembre 2014

LOUIS VUITTON





Dotato di una grande determinazione, Louis Vuitton è esempio di grande passione e talento creativo. Partito da umili origini, alla metà dell'800, è riuscito con uno stile e alcune intuizioni geniali a diventare un successo mondiale fino ad oggi

La nascita e il successo di uno degli stilisti più amati e imitati di tutti i tempi. Louis Vuitton nasce da una famiglia di umili origini a Lavans-sur-Valouse, un paesino nel Sud della Francia, il 4 agosto 1821. La tenacia che sempre lo contraddistinse lo portò, giovanissimo, ad abbandonare la città natia per trasferirsi nell’ambita Parigi. Negli anni di una Francia impegnata nel cambiamento, dove viene inaugurata la prima ferrovia, si racconta che il giovane Vuitton a soli 16 anni percorse a piedi i 250km che lo separavano dalla capitale, per lavorare come apprendista da uno dei fabbricanti di baule noto a quei tempi, Monsieur Marechal, molto apprezzato alla corte di Napoleone III.
L’attenzione ai particolari e la ricerca di materiali unici portò Vuitton a diventare particolarmente abile nel suo mestiere, tanto da permettergli, dopo circa 30 anni, di aprire un’attività tutta sua. Nel 1854, in Rue Neuve des Capucines appare un’insegna “Louis Vuitton: Matellier a Paris”. Nello stesso anno crea il primo baule: la struttura è in pioppo e rivestita per la prima volta con una tela che, attraverso un particolare trattamento, diventa impermeabile, la Grey Trianon. Con questa creazione Louis Vuitton conquistò il cuore di Parigi. Tra gli altri prodotti ricordiamo il famoso “Wardrobe”, guardaroba verticale che cambiò del tutto la visione del viaggio, e la “Malle-cabine”, ideale per essere depositata sotto le cuccette dei treni. Il successo è senza tempo e indiscusso, e Louis diviene da subito il disegnatore più imitato. Ovunque si potevano trovare copie delle sue creazioni. Ciò mosse Vuitton a fare ancora meglio, ricercando materiali sempre più pregiati che dimostrassero la vera differenza, ma l’atelier parigino inizia ad essere troppo piccolo, e quindi nel 1859 trasferisce il suo laboratorio e i suoi artigiani ad Asnières, centro importante tutt’oggi. Esploratori, aviatori, reali e artisti arrivavano da ogni parte del mondo per acquistare le sue creazioni. Ormai Vuitton non aveva conquistato solo Parigi, ma parte del mondo.
Dopo anni di duro lavoro, nel 1880 affida le redini dell’azienda a suo figlio, George, ma resterà fino alla sua morte la mente e il cuore dell'azienda. Un avvenimento importante per l’azienda avvenne nel 1885 quando, a Londra, più precisamente Oxford Street, venne inaugurata la prima filiale estera. George Vuitton, sotto la supervisione del padre, crea il primo pattern nel 1888, il Damier Canvas, nel cui logo c'era scritto "Marque L. Vuitton déposée", ossia "marchio registrato L.Vuitton". Il logo venne posto su una tela a quadri marrone beige, i colori con cui l’azienda è riconosciuta oggi e che ispireranno la nuova tela della moderna Damier rivisitata nel 1996. Louis Vuitton muore nel 1892, lasciando in eredità al figlio l’azienda ad oggi conosciuta col suo nome e che l’ha reso nome immortale. George continuò instancabilmente l’arte paterna e più tardi, nel 1896, lancia il celebre marchio Monogram che si ispira al design orientale della tarda epoca vittoriana, dove affiancava le iniziali del fondatore ai simboli di fiori a quattro petali e quadrifogli. Nel 1901 il gruppo lanciò la prima Steamer Bag.
Negli anni successivi viene presentata la Keepal bag e la Noè creata originariamente allo scopo di trasportare bottiglie di champagne, ma soprattutto uno dei modelli più venduti, la Speedy. Nel 1936 George Vuitton morì e suo figlio, Gaston-Louis assunse il controllo dell'azienda di famiglia. Con la figlia di Gaston, Odile, l’azienda divenne una multinazionale con 300 filiali in tutto il mondo. Nel 1989, il brand viene unito al marchio di champagne Moet Hennessy, e nasce così la LVMH di Bernard Arnault, uno dei più grandi poli del lusso mondiali. Una rivoluzione che prosegue nel 1997 quando Bernard Arnault assume un giovane designer americano, Marc Jacobs, in veste di direttore creativo, che prenderà le redini della maison per 16 anni, creando e introducendo nella società la prima linea “prêt-à-porter” di abbigliamento uomo e donna. Lo sostituirà nel 2013 Nicolas Ghesquière.

P.S.: diffidate dalle imitazioni!























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