martedì 24 gennaio 2017

LE SCARPE - parte seconda






La scarpa décolleté: prende il nome dal termine che in francese che vuol dire scollato, è la scarpa alta per antonomasia, copre interamente il piede lasciando scoperto solo il dorso, gli americani le chiamano “pump”. Quella classica, semplicissima in pelle con tacco a spillo,  è adatta a tutte le situazioni (a seconda dell’altezza del tacco), formali e non, lavoro e tempo libero, dal jeans all’abito da sera.
La décolleté, come quasi tutte le calzature, può avere diversi tipi di tacco, da scegliere in base alla propria fisicità: se siete di corporatura robusta, evitate i tacchi a spillo molto sottili, se siete di statura bassa non superate gli 8/10 cm, altrimenti oltre alla sproporzione delle altezze, la sensazione che darete camminando, sarà quella di cadere in avanti.  Se siete magrissime non portate tacchi grossi (chunky heels) .



Décolleté d’Orsay: è una décolleté  chic e molto seducente,  lascia scoperti i lati del piede, fasciando solo la punta ed il tallone. Inventate dal francese Alfred Gabriel D’Orsay nel 1838. Calzatura molto sofisticata,  puramente  per la sera e sconsigliata alle giovanissime. Purtroppo la moda degli ultimi tempi  tende a snobbare ingiustamente questo modello e  non si capisce  perché.


Peep-toe: cioè la calzatura con l’alluce che fa capolino,  solitamente è dotata di un tacco molto alto. Presente nelle collezioni estive ma anche in quelle invernali, molto consigliata a chi ama vestire vintage.


Open-toe: si tratta di calzature ampiamente aperte davanti, lasciano quasi tutte le dita scoperte.  Prettamente estive anche se, non di rado, capita intravederle  sotto eleganti abiti da sera, oppure  portate con le calze in inverno, e stanno benissimo.



Mary Jane: sono caratterizzate da uno o più  cinturini che abbracciamo il dorso del piede, può essere alta oppure piatta.  Prendono il nome da  Mary Jane,  personaggio dei fumetti creato da Richard Outcault , una dolce bambina bionda, che indossava questo tipo di scarpe,   successivamente il personaggio fu  adottata  nei primissimi anni del 1900, dalla   Brown Shoe Company, importante azienda americana di calzature per bambini, come compagna del personaggio  testimonial del brand . In Italia questo tipo di scarpa era anche chiamata “alla bébé”. Questo  modello è molto usato da Miuccia Prada che le presenta spesso nelle sue collezioni più eccentriche di Prada e Miu Miu. Modello di riferimento: le “Campari” di Manolo Blahnik.


Scarpa Chanel:  il nome esatto in gergo fashion è “slingback”,  molti la ritengono impropriamente un sandalo, invece appartiene alla famiglia delle décolleté . La si trova sia con tacco zero che con i vertiginosi  12 cm (ed oltre..). Questa calzatura lascia completamente scoperto il tallone, sul quale passa un sottile cinturino , la parte anteriore è chiusa. Si tratta di una  calzatura  molto raffinata, adatta anche a donne non più giovani, ad una certa età, si sa,  il piede dovrebbe sempre essere coperto.  Come le décolleté classiche, sono adatte a tutte le occasioni. Prende il nome da colei che le ha inventate Mademoiselle Coco Chanel, è sono proprio le bicolore di Chanel, tutt’oggi nella produzione della Maison,  le più rappresentative e cult della categoria.



Francesine: sono le scarpe stringate. Si trovano in commercio completamente piatte, platform o con il tacco che può avere varie misure, anche molto alto. Sono scarpe piuttosto sportive da portare con tutto: jeans, pantaloni classici, abitini e gonne. Personalmente le trovo deliziose, specialmente nella versione un po’ maschile, forate in vitello spazzolato, nelle versioni più moderne si trovano anche borchiate. Da portare senza calze, con calzino corto rivoltato alla caviglia oppure  con calze  di media o alta pesantezza , mai con collant sottili.  Adatte ai look di tutti i giorni.

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