Kate Middleton abito di Sara Burton per Alexander McQueen
Una donna solitamente comincia sin da bambina a giocare con la fantasia, immaginando l’abito che indosserà il giorno del suo matrimonio. Questo sogno l’ accompagnerà negli anni, fino al momento in cui si troverà davanti ad un grande specchio in un atelier, portata al compimento di una delle scelte più difficili in fatto di outfit, quella dell’abito da sposa.
Scegliere il vestito giusto è un’ impresa tutt’altro che semplice. Lasciamo perdere le smielate frasi fatte e non diciamo bugie, non è vero che tutte le spose sono belle o forse è vero solo in parte. Un abito da sposa, quando viene scelto male può “spegnere” anche la più accecante luminosità proverbiale e naturale della donna innamorata.
Non lasciatevi tentare da abiti pubblicati su riviste o ammirati su altre spose più o meno famose, non cedete davanti ad un vestito soltanto perché è bellissimo, l’abito è davvero da sogno solo se vi sta bene, se vi dona ed esalta la vostra bellezza. Per guidarvi nella scelta giusta, ecco alcuni piccoli suggerimenti.
Il modello: nel 95% dei casi, il classico abito da sposa è lungo fino ai piedi ma la foggia dovrebbe variare a seconda della costituzione del proprio corpo. Convenzionalmente, le donne sono state suddivise in 5 tipologie fisiche differenti e per ciascuna delle quali esiste un modello ideale.
La donna clessidra, con i fianchi proporzionati alle spalle e la vita stretta, sta molto bene con gli abiti a sirena, stretti e fascianti, oppure con quelli molto ampi, a patto che la vita sia sempre ben segnata. Sì alle scollature totali.Alla donna triangolo, cioè con i fianchi larghi, vita e spalle strette, è consigliato un abito che non sia diritto nella porte inferiore ma di forma ad A, cioè che tende ad allargarsi dalla vita all’orlo. Per quanto riguarda la parte superiore, sarà opportuno evitare la scollatura totale (senza ne maniche ne spalline), molto di moda e forse un po’ abusato negli ultimi anni, perché metterebbe in risalto la sproporzione tra spalle e fianchi.
La donna triangolo invertito, con spalle larghe e fianchi più stretti, vestirà abiti con la parte inferiore moderatamente ampia, non stretta e fasciante, consigliata la scollatura all’americana, monospalla o scollo totale.
La donna diamante, con curve morbide e abbondanti, dovrebbe prediligere gli abiti in stile impero, senza eccedere nei volumi e nelle arricciature.
La donna rettangolo, magrissima quasi androgina e con la vita scarsamente evidenziata, opterà per abiti a tunica o a colonna, diritti e non troppo aderenti per non mettere in evidenza l’eccessiva magrezza.
L’abito giusto deve tenere inoltre presente il tono ed il luogo del matrimonio, non si indossa il velo in caso di matrimonio in municipio e nemmeno in chiesa se si tratta di seconde nozze. Gli abiti molto sontuosi e con strascico, saranno più adatti a ricevimenti in luoghi come ville antiche o castelli. Nel caso di festeggiamenti in agriturismo, sarebbe meglio optare per abiti più semplici e freschi, realizzati con tessuti tipo piquè o pizzo sangallo.
I guanti sono di rigore solo se il matrimonio è in pompa magna, ricordandovi di sfilarli ed appoggiarli all’inginocchiatoio subito dopo l’ingresso in chiesa.I colori: Quelli più diffusi sono sicuramente il bianco, l’ecrù e l’avorio, attenzione però, la scelta del colore non deve essere solo dettata dal gusto personale ma dalla tipologia cromatica del vostro incarnato. Per la scelta dei colori donanti, anche per gli abiti di tutti i giorni, esiste un metodo quasi scientifico ed infallibile (uno degli argomenti, insieme a quello delle fisicità, trattato e spiegato durante i miei corsi) che si basa sul sottotono cromatico della vostra pelle, che può essere blù o giallo, a prescindere che siate abbronzate oppure no. A tal proposito vorrei ricordare che un’abbronzatura tropicale non è mai segno di raffinatezza ( ora è anche fuori moda), specialmente in abbinata all’abito da sposa. Se proprio il vostro colorito risultasse spento e provato dai lunghi e frenetici preparativi prima del grande giorno, saranno miracolosi i trattamenti estetici ad hoc da fare qualche giorno prima ed un make-up professionale, i bravi truccatori sanno fare miracoli.
Le calze andranno necessariamente indossate, anche se vi sposate ad agosto sotto il sol leone. Sceglietele leggerissime (6/8 denari) di colore bianco oppure nudo. Se proprio non vi piacciono le classiche calze velate, potrete optare per la micro rete.
Le scarpe si devono soltanto intravedere sotto l’abito, se non siete abituate, lasciate perdere il tacco altissimo ed a spillo, vi rovinerete la giornata. Ultimamente le proposte del mercato in fatto di calzature da sposa sono molte ed in alcuni casi discutibili: sandali, infradito e chi più ne ha più ne metta….. Vorrei sottolineare quanto previsto dal galateo, cioè che la scarpa della sposa deve essere chiusa, per esempio la decolleté o al massimo un modello aperto sul tallone, la cosiddetta Chanel (sling back per gli amanti del linguaggio fashion), che rappresentano le due scelte più raffinate, almeno che non vi sposiate in luoghi particolari, per esempio una cerimonia in spiaggia, dove indossare scarpe e calze sarebbe decisamente inopportuno.
Il bouquet è indispensabile, da scegliere a seconda della forma dell’abito e proporzionato alla vostra figura. Un abito morbido e scivolato, si abbina bene ad un bouquet a cascata, anche se ultimamente viene un po’ snobbato. Un vestito ampio e ricco richiederà un mazzo di fiori compatto e tondeggiante. Molto bella anche la scelta del fascio da portare appoggiato sul braccio facendo moltissima attenzione alla lunghezza dei fiori.I gioielli: Durante la cerimonia la sposa non dovrebbe indossare nulla altro che la fede nuziale. L’anello di fidanzamento o un’eventuale gioiello di famiglia regalato dalla suocera qualche giorno prima, potrà (ma non è un obbligo) essere indossato solo durante il ricevimento. Orecchini e girocollo sono concessi purché di dimensioni molto ridotte.
Il velo non è obbligatorio, ma sicuramente sempre il benvenuto!!!
Contrariamente a quanto si pensa, il popolarissimo colore bianco dell’abito da sposa non ha e non ha mai avuto alcun valore simbolico (purezza, castità etc..) ma si tratta esclusivamente di moda e usanze.
Sin dall’antichità gli abiti da sposa delle fanciulle potevano essere di qualsiasi colore, ad eccezione del nero, da sempre, nella cultura occidentale, legato al lutto, e del rosso , perché in passato era il colore riservato alle prostitute.
I matrimoni celebrati dal medioevo in poi, non erano quasi mai unioni d’amore quando si trattava di famiglie abbienti ma, dei veri e propri contratti socio-economici. Le vesti nuziali delle ragazze erano estremamente sfarzose, il massimo che si potevano permettere, proprio perché rappresentavano il potere economico della famiglia da cui provenivano. Gemme e perle venivano cucite su preziosissimi tessuti come raffinate sete, velluti, broccati intrecciati con fili d’oro vero e bordi di pellicce di animali rari. Questi abiti spesso superavano i 30 chili di peso.
Anche l’abito da sposa nelle varie epoche ha subito le influenze dalle mode che si sono succedute. Negli anni 20 erano più corti, negli anni trenta e nel periodo della seconda guerra mondiale, si prediligevano abiti dalla foggia minimale, per la cui realizzazione non occorresse troppo tessuto. Dal 1947 in poi, con l’avvento del New Look, gli abiti tornarono ad essere ricchi ed ampi. Le spose dei paesi orientali per secoli si sono vestite di rosso, colore che, contrariamente alla nostra cultura, per loro è auspicio di prosperità e fecondità. Oggi però anche nelle Terre del Sol Levante, l’abito più usato è quello occidentale, bianco, lungo e con il velo.La prima sposa ad indossare l’abito bianco fu Maria Stuarda quando a Parigi si unì in matrimonio con Francesco II di Francia nel 1548, non fu per sua scelta ma per quella di sua suocera, la Regina Caterina De’ Medici, madre molto apprensiva e famosa accentratrice. La diffusione vera e propria del bianco come cromia “ufficiale” ( niente e nessuno vieta di sposarsi indossando altri colori …) dell’abito da sposa , avvenne solo dopo il matrimonio della Regina Vittoria a Londra nel 1840 con Alberto di Sassonia. La foto di nozze della coppia reale, ebbe una grandissima diffusione in tutta Europa. Non solo il colore fece scuola, ma anche il modello arricchito da trine e merletti e fu questo storico abito a dare inizio ad una vera e propria epoca, facendo nascere l’abito nuziale così come lo concepiamo noi oggi.
Angelina Jolie abito Atelier Versace
Regina Vittoria
Wallis Simpson abito di Mainbocher
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