La scarpa décolleté:
prende il nome dal termine che in francese che vuol dire scollato, è la scarpa
alta per antonomasia, copre interamente il piede lasciando scoperto solo il
dorso, gli americani le chiamano “pump”. Quella classica, semplicissima in
pelle con tacco a spillo, è adatta a
tutte le situazioni (a seconda dell’altezza del tacco), formali e non, lavoro e
tempo libero, dal jeans all’abito da sera.
La décolleté, come quasi tutte le calzature, può avere
diversi tipi di tacco, da scegliere in base alla propria fisicità: se siete di
corporatura robusta, evitate i tacchi a spillo molto sottili, se siete di
statura bassa non superate gli 8/10 cm, altrimenti oltre alla sproporzione
delle altezze, la sensazione che darete camminando, sarà quella di cadere in
avanti. Se siete magrissime non portate
tacchi grossi (chunky heels) .
Décolleté d’Orsay:
è una décolleté chic e molto seducente, lascia scoperti i lati del piede, fasciando
solo la punta ed il tallone. Inventate dal francese Alfred Gabriel D’Orsay nel
1838. Calzatura molto sofisticata, puramente per la sera e sconsigliata alle giovanissime.
Purtroppo la moda degli ultimi tempi tende a snobbare ingiustamente questo modello
e non si capisce perché.
Peep-toe: cioè la
calzatura con l’alluce che fa capolino, solitamente è dotata di un tacco molto alto.
Presente nelle collezioni estive ma anche in quelle invernali, molto
consigliata a chi ama vestire vintage.
Open-toe: si
tratta di calzature ampiamente aperte davanti, lasciano quasi tutte le dita
scoperte. Prettamente estive anche se,
non di rado, capita intravederle sotto
eleganti abiti da sera, oppure portate
con le calze in inverno, e stanno benissimo.
Mary Jane: sono
caratterizzate da uno o più cinturini
che abbracciamo il dorso del piede, può essere alta oppure piatta. Prendono il nome da Mary Jane, personaggio dei fumetti creato da Richard
Outcault , una dolce bambina bionda, che indossava questo tipo di scarpe, successivamente il personaggio fu adottata nei primissimi anni del 1900, dalla Brown
Shoe Company, importante azienda americana di calzature per bambini, come
compagna del personaggio testimonial del
brand . In Italia questo tipo di scarpa era anche chiamata “alla bébé”. Questo modello è molto usato da Miuccia Prada che le
presenta spesso nelle sue collezioni più eccentriche di Prada e Miu Miu. Modello
di riferimento: le “Campari” di Manolo Blahnik.
Scarpa Chanel: il nome esatto in gergo fashion è “slingback”,
molti la ritengono impropriamente un
sandalo, invece appartiene alla famiglia delle décolleté . La si trova sia con
tacco zero che con i vertiginosi 12 cm
(ed oltre..). Questa calzatura lascia completamente scoperto il tallone, sul
quale passa un sottile cinturino , la parte anteriore è chiusa. Si tratta di
una calzatura molto raffinata, adatta anche a donne non più
giovani, ad una certa età, si sa, il
piede dovrebbe sempre essere coperto.
Come le décolleté classiche, sono adatte a tutte le occasioni. Prende il
nome da colei che le ha inventate Mademoiselle Coco Chanel, è sono proprio le
bicolore di Chanel, tutt’oggi nella produzione della Maison, le più rappresentative e cult della
categoria.
Francesine: sono
le scarpe stringate. Si trovano in commercio completamente piatte, platform o
con il tacco che può avere varie misure, anche molto alto. Sono scarpe
piuttosto sportive da portare con tutto: jeans, pantaloni classici, abitini e
gonne. Personalmente le trovo deliziose, specialmente nella versione un po’
maschile, forate in vitello spazzolato, nelle versioni più moderne si trovano
anche borchiate. Da portare senza calze, con calzino corto rivoltato alla
caviglia oppure con calze di media o alta pesantezza , mai con collant
sottili. Adatte ai look di tutti i
giorni.
Leggi anche la seconda parte
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