martedì 24 gennaio 2017

LE SCARPE - parte prima


La scarpa è un elemento fondamentale di ogni guardaroba, specialmente di quello  femminile, fino a diventare un oggetto di culto.  Una dolce tentazione per le innumerevoli shoe victim che popolano il nostro pianeta, categoria per la quale, collezionare calzature rappresenta sempre un buon investimento, a prescindere dal prezzo, molto più che accumulare abiti, poiché si possono indossare serenamente ogni volta lo si desideri: domani, la prossima stagione, tra cinque anni. Le scarpe sono uno status symbol  di  dichiarato richiamo sessuale, un vero  mezzo di seduzione,  la nostra scarpa dice al mondo chi siamo, da dove veniamo e soprattutto dove stiamo andando.  Le scarpe giuste ci danno sicurezza, con un paio di tacchi ai piedi ci sentiamo più belle ed autorevoli, ci presentiamo al mondo con aria diversa, e siamo pronte a sfidarlo,  eppure, sono “solo” un paio di scarpe!
Anche la donna meno vanitosa, almeno una volta nella vita, ha speso una fortuna per un bel paio di scarpe  che,  in parecchi casi,  non calzavano per nulla come un guanto  e non si conformavano minimamente al profilo del piede. In altri casi,   non erano nemmeno del numero giusto.  Ma tutto ciò non aveva  importanza.
Accade spesso di acquistare  un paio di scarpe con la stessa  premeditazione con la quale  fuggiremmo davanti  ad un orso affamato che ci viene incontro, così, senza  pensarci . Ci innamoriamo di quei meravigliosi sandali esposti in una vetrina del centro  e non riusciamo a liberarci dal senso del possesso,  come se fosse una questione di sopravvivenza (sì lo so, a volte lo è), perché un paio di scarpe nuove magari non può risanare un cuore infranto e lenire un mal di testa da stress ma, di certo può aiutare ad alleviare i sintomi o scacciare un pochino di tristezza. Purtroppo però diventa  tragico se  accade di scoprire,  solo dopo averli riposti nella  scarpiera, di non avere la minima idea di quando e come indossarli, oppure peggio, che non sono assolutamente nel nostro stile. 
Se si desiderano modelli   realmente collezionabili e indossabili nel tempo, non si devono osservare troppo le tendenze, nemmeno lesinare sul prezzo.  Meglio possederne poche ma di ottima qualità e soprattutto adatte alla propria personalità.
Per non farsi imbrogliare quando si acquista un paio di scarpe che all’apparenza sembra un affare dal punto di vista del prezzo, tenete a mente questi piccoli accorgimenti: assicuratevi che la pelle sia abbastanza morbida, vi sconsiglio caldamente i materiali sintetici perché  si rivelano sempre una pessima scelta. Controllate bene le cuciture, che non siano storte, che non  ci siano grinze o rigonfiamenti. Se  la pelle scamosciata risultasse crespa e dura, lasciate perdere, potreste rimanere a piedi alla prima pioggia, oltre ad indossare scarpe  brutte da vedere.  La punta delle scarpe di bassa qualità  può risultare pesante e modellata male nel punto dove incontra la suola, mentre i tacchi sono spesso grossolani e, camminandoci sopra, emettono un rumore sordo (sì, anche questo fa la differenza).
Ricordate che la scarpa sbagliata,  farà scivolare in basso perfino l’abito più bello e costoso del vostro guardaroba. Per guidarvi un pochino in questo apparentemente semplice ma in realtà  complicato mondo,  il cammino inizia da qui:



Ballerine: fortunatamente non sono mai tramontate.  Il loro nome lo devono proprio alle scarpette da ballo,  pensate da Rose Repetto, fondatrice dell’omonima Maison parigina,  che le ideò per suo figlio, importante ballerino e coreografo. Furono portate  alla ribalta nel mondo della moda da Brigitte Bardot agli inizi degli  anni 60, a lei  fu dedicato il modello “Cendrillon” (tuttora  in produzione),  le indossò  sul set del  film cult “E Dio creò la donna” come simbolo di una nuova concezione di stile e femminilità. Meglio evitare di portarle  se la  vostra forma fisica è bassa e robusta.  Sono raffinate quelle in vernice portate con un tubino nero, stile Catherine Deneuve nel film “Bella di Giorno”,  oppure con fibbia e punta tonda portate con gonne a ruota. Esprimono il massimo della loro bellezza indossate senza calze. Ho buoni elementi per pensare che queste siano le calzature più odiate dagli uomini  ma, si sa, a loro piacciono solo i tacchi a spillo.


Sneakers: al di fuori del mondo dello sport, sono adatte allo street  wear ed ai  look decisamente casual …punto!  Una volta si chiamavano scarpe da ginnastica o da tennis  e   avevano la gomma delle suole che  puzzava.   Si indossavano per fare sport, perché furono inventate proprio per questo. Le portavano i  giovanissimi, le rock star oppure si mettevano  durante lunghe camminate in campagna e gite fuori porta, nulla di più.    Purtroppo da una quindicina d’anni a questa parte, l’uso smodato di queste calzature,   fa sì che ce le ritroviamo anche  nei luoghi dove meno ci si aspetterebbe di vederle (ad esempio  ai matrimoni), con un conseguente imbruttimento stilistico, una  totale perdita della classe fino ad arrivare  al cambiamento morfologico del piede che, una volta abituato a queste scarpe, non riuscirà più  a tornare  alle vere calzature, quelle con la suola di cuoio.   Parecchi  importanti esperti di moda, proprio per il loro abuso,   le considerano una  piaga dell’estetica contemporanea e, secondo me,   hanno ragione.  I designer (grazie al cielo non tutti) hanno intuito il potenziale economico del nuovo bisogno di comodità, e ce le stanno proponendo come una  nuova  frontiera  del vestire moderno a tutti i costi. Le versioni più discutibili sono quelle  fintamente chic,   quell’orrenda via di mezzo tra scarpe da ginnastica e   francesine stringate, preferite da impiegati di banca e signore bene,  quelle tutte  logate  e le  versioni deluxe  in raso e vernice (…). Oppure quelle con i rialzi di 4 o 5 cm sul tallone, che le fanno assomigliare a dei ferri da stiro.    Insomma,  se deve essere sneaker, che sneaker  sia,  ma quella vera però,  bassa e dalle caratteristiche fortemente  sportive.   Uno dei modelli più emblematici della categoria, cioè la ALL STAR di Converse, l’anno prossimo compirà ben 100 anni.


Sandali: piedi nudi o quasi, sono le  calzature più antiche della storia, lasciano scoperto il piede esaltandone la forma , a volte  un  vero mezzo di seduzione per tutte e quattro le stagioni . Attenzione, indossatele solo dopo un’accurata pedicure.   Non sono indicate negli eventi  molto formali o nel mondo del business.  Si portano anche con le calze (6 denari al massimo),  ad eccezione per i  modelli molto eleganti,  con pochi e sottilissimi cinturini che   lasciano molto  scoperto il piede.  I diktat della moda degli ultimi tempi  li vogliono, per le più eccentriche fashioniste,  portati con calzini corti alla caviglia o gambaletti,  in una variegata possibilità di colori e modelli.

Infradito: assolutamente informali,  nascono come calzature estive, prendendo ispirazione dagli zoccoli giapponesi chiamati “zori”. Le prime erano in gomma dette anche flip flop, tipiche dell’abbigliamento da spiaggia, anche se oggi le vediamo passeggiare a tutte le ore  per le vie del centro città come se fosse il giorno di ferragosto sulle spiagge di  Rimini;  inutile ricordare che questo non è certo un  segno di stile.  Successivamente furono riprodotte in pelle, cuoio ed altri materiale preziosi. Da portare di giorno ma, i modelli più sofisticati  sono adatti anche alla sera, quelle dei mesi più caldi,  abbinati ad abiti fluidi e di tessuti leggerissimi. Sono assolutamente banditi dai  look da lavoro ed agli eventi formali.

Zeppe:  sono le scarpe con la suola alta per tutta la lunghezza del piede, erano di moda soprattutto negli anni 40.  Famosissime quelle di Salvatore Ferragamo che le realizzò  per la prima volta,  in sughero nel 1938, periodo in cui, a causa della guerra, i materiali pregiati scarseggiavano, e gli stilisti più bravi e geniali, erano costretti ad inventarsi di tutto per fronteggiare questo grave problema, per una questione di sopravvivenza aziendale.  Manolo Blahnik le ritiene mostruose, fino a vergognarsi di quelle che lui stesso disegnò negli anni 70, periodo  in cui queste calzature (come gran parte della moda anni 40) ebbero una vera e propria seconda epoca d’oro. Da portare di girono,  con abbigliamento sportivo ed informale,  belle con gli abiti in demin,  con i jeans a zampa e con i look  in stile Woodstock. Attenzione: non indossatele  con abiti da sera  o ad eventi formali.

Stivali: proposti dai designer in mille varianti, bassi, alti, cuissardes (quelli che coprono il ginocchio),  anckle boots (alla caviglia), con e senza tacco, declinati nelle versioni più agressive  e sexy  fino ai  mascolini anfibi ed ai diffusissimi  bikers.  Sono entrati prepotentemente nel nostro guardaroba negli anni 60, da Barbarella in poi, e non ci sono più usciti.  Sono molto versatili, ma attenzione allo stile, ci sono stivali da giorno e modelli più sofisticati da portare con abiti ricercati. Completamente sconsigliati nel look da gran sera  e con gli outfit più delicati  ed eleganti per le cerimonie. Non donano alla figura di chi ha gambe corte.


Brevissimi consigli: Le scarpe con il cinturino alla caviglia richiedono gambe lunghe e magre.  Indossare un paio di scarpe di un colore più chiaro rispetto al resto dell’outfit,  farà sembrare la vostra immagine otticamente più bassa e più larga. Provate a vestirvi  di nero, mettetevi davanti allo specchio e indossate prima un paio di scarpe nere e poi un paio di scarpe di un colore molto chiaro o forte (giallo, bianco,  rosso etc.), noterete che la vostra immagine apparirà diversa.  Attenzione, ho detto scarpe PIU’ chiare rispetto all’outfit, non chiare in assoluto. Se siete completamente vestite di bianco o di colori chiarissimi,  anche la scarpa verde smeraldo o fucsia funzionerà molto bene.  Le scarpe color nudo, cioè del colore della pelle, sono quelle che in assoluto allungano di più  otticamente la gamba, naturalmente se portate con i collant color carne o senza calze. 

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