martedì 29 luglio 2014

LA POLO E LA SUA STORIA






Da indumento pensato per la pratica sportiva, la polo è diventata nella seconda metà del secolo un capo must, per uomo e donna, che denota uno stile informale

La polo, storica icona dello sportswear, elemento che unisce eleganza e sport, è una semplice shirt di cotone dotata di colletto chiuso con bottoni che a volte sono sostituiti da una cerniera. Negli ultimi anni dell’Ottocento le classi agiate preferivano tra tutti gli sport il tennis e il golf, ma l’abbigliamento era poco confortevole poiché si giocava con pantaloni, giacca e cravatta. È interessante sapere che il termine polo deriva, invece, dal fatto che i giocatori di polo utilizzassero tradizionalmente come abbigliamento una casacca con colletto abbottonato, ma a maniche lunghe.
Questo tipo di divise erano prodotte dai fratelli Brooks, sin dal 1896. L'azienda dei fratelli Brooks produce tuttora questo tipo di polo. Le prime avvisaglie di un cambiamento si ebbero non molto più tardi, quando appunto John E. Brooks, nipote del fondatore del brand americano Brooks Brothers, andò in Inghilterra per un viaggio di lavoro, e durante una partita di polo notò il particolare dei collari dei giocatori. Colpito da questa novità e tornato in patria, volle immediatamente applicarlo alle sue camicie, che presero il nome di “button-down”. Nel 1896 il modello venne lanciato sul mercato e Brooks Brothers chiamò questa camicia: “L’originale polo shirt”. Una ventina d’anni dopo, Lewis Lacey, un giocatore di polo di origini argentino-irlandesi, aprì un negozio di abbigliamento maschile a Buenos Aires vendendo la polo-shirt con un giocatore di polo ricamato. Il punto di partenza che avrebbe reso definitivamente la polo un'icona immortale della moda avviene, invece, nei primi anni Venti del Novecento, e ha come protagonista un tennista francese: René Lacoste, il quale disegnò un nuovo tipo di abbigliamento per il suo sport consistente in una T-shirt (che lui chiamò jersey petit piqué) e che indossò per la prima volta nel 1926. Dal 1927 Lacoste applicò il disegno di un piccolo coccodrillo sulle sue magliette, al punto che i giornali soprannominarono il tennista "l'alligatore”.
Nel 1933, dopo essersi ritirato dal tennis professionistico, Lacoste, insieme all'amico André Gillier, cominciò a commercializzare le proprie creazioni in Europa e Nord America e insieme formarono l'azienda Chemise Lacoste, il cui simbolo distintivo rimarrà negli anni proprio il piccolo coccodrillo cucito sulle magliette. E non fu il solo. Negli anni ’50 un’altra leggenda del tennis, Fred Perry, creò una sua versione di polo sfidando l’originale Lacoste, che divenne il capo di punta tra i teenagers dell'epoca. Questo permise il salto da indumento da sport a capo d’abbigliamento di massa per i giovani che amavano vestire alla moda. Un altro importante contributo è stato dato negli anni settanta da Ralph Lauren che incluse le sue "polo shirt" come parte importante della sua nuova linea di moda chiamata, appunto, Polo, consacrando definitivamente l'abbinamento del nome con quel tipo d’indumento raffinato. Nel corso degli anni la polo è diventata divisa ufficiale non solo del tennis ma anche del golf. Oggi l’uso delle polo è trasversale, non più legata solo alla pratica di uno sport, ma connota uno stile informale sia maschile che femminile.















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